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𝐏𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢. 𝐋𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞!


A gennaio scatterà la rivalutazione dei trattamenti legata all’indice Istat del costo della vita. La pensione minima, oggi fissata a 603 euro e 40 centesimi lordi, salirà a circa 612 euro. Con la rivalutazione aggiuntiva prevista dal governo l’importo potrà spingersi intorno a 622-623 euro. Per gli assegni fino a quattro volte il minimo l’adeguamento sarà riconosciuto al 100 per cento, mentre oltre questa soglia scenderà progressivamente al 90 e al 75 per cento.


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Sul fronte fiscale nulla cambia per chi dichiara fino a 28.000 euro annui. Solo i pensionati con redditi superiori vedranno un vantaggio dal taglio dell’aliquota. Con 30.000 euro lordi il risparmio annuo stimato è di circa 40 euro. Con 50.000 euro il beneficio può arrivare a 440 euro.


Secondo i dati INPS la stragrande maggioranza dei pensionati percepisce importi vicini alla soglia di povertà e difficilmente potrà trarre benefici significativi da questi interventi.


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