Beato Matteo Carreri è diventato «patrono secondario presso Dio della città di Vigevano». Un riconoscimento che il vescovo Maurizio Gervasoni aveva chiesto ufficialmente nello scorso mese di ottobre, per cercare di onorare al meglio il seicentesimo anniversario della nascita del frate domenicano, avvenuta a Mantova nel 1420.
Beato Matteo Carreri è diventato «patrono secondario presso Dio della città di Vigevano». Un riconoscimento che il vescovo Maurizio Gervasoni aveva chiesto ufficialmente nello scorso mese di ottobre, per cercare di onorare al meglio il seicentesimo anniversario della nascita del frate domenicano, avvenuta a Mantova nel 1420. La richiesta va a "sanare" l'incredibile attaccamento dei vigevanesi rispetto ai formalismi della chiesa cattolica: il popolo infatti venera da secoli Matteo Carreri, appellandosi a lui per qualsiasi intercessione. E poco importa ai fedeli che il vero patrono di Vigevano sia un altro. «Vigevano ha come patrono Sant'Ambrogio, mentre il Beato Matteo venne scelto come protettore dal consiglio comunale il 6 marzo 1518 - aveva spiegato monsignor Emilio Pastormerlo, portavoce della diocesi e parroco della chiesa di San Pietro Martire, dove riposano le spoglie mortali del frate domenicano. - Ma di fatto è il Beato Matteo il patrono, perché scelto in via devozionale dai vigevanesi». Monsignor Gervasoni con la sua lettera non ha fatto altro che chiedere al Vaticano di mettere il proprio sigillo a una scelta che si perde come tradizione nei secoli. Dal punto di vista religioso questo passaggio comporta la modifica delle cerimonie e dei riti in onore del Beato Matteo. Per i vigevanesi, ovviamente cambierà ben poco: la devozione al frate domenicano è sempre fortissima, trasversale a ogni ceto sociale e alle generazioni.
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la provincia pavese
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