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Furio Suvilla: «Vigevano deve attrarre risorse da Milano»

Non più Milano che assorbe forza lavoro e competenze da Vigevano, ma Vigevano che attrae investimenti e progetti dalla metropoli. L'orizzonte della proposta politica di Furio Suvilla, candidato sindaco sostenuto dalle liste "Vigevano Futura" e "Gruppo civico", è l'inversione della direzione di marcia che sposta prospettive occupazionali e ricchezza oltre il Ticino. Idea ambiziosa, ma come realizzarla?«I nostri slogan sono "Il futuro è già qui" e "Cambiamento". La sfida è voltare pagina rispetto a 10 anni di miopia amministrativa, di progetti di piccolo cabotaggio per vantaggi immediati senza una prospettiva futura. Vigevano deve ritrovare la spinta che l'aveva fatta crescere recuperando la sua storia e la sua identità di città di pregio».Da dove cominciare?«Per progettare occorrono risorse. Prima di tutto bisogna cogliere le opportunità offerte, per esempio, dai bandi europei e poi convogliarle sui piani da elaborare».Quali piani?«Ogni tema deve essere inserito in una progettualità. Occorrono strategie sostenute da eventi e sviluppo dell'indotto. Solo per fare un esempio, noi pensiamo a "Vigevano città dei runners" sfruttando la grande tradizione podistica della città con eventi come la Scarpa d'oro e la Family run. Iniziative così popolari vanno istituzionalizzate creando anche percorsi che tocchino le cascine e il patrimonio artistico e naturalistico. Così si attrae anche il turismo, che è uno dei punti su cui insiste il nostro programma».E gli altri quali sono? «Sicuramente basta supermercati. L'insistenza su questo modello commerciale è stata alla base della mia rottura con la giunta Sala. Serve più attenzione al commercio cittadino e agli artigiani. Bisogna sostenerli creando indotto e, appunto, attraendo investimenti da Milano. Visto che si parla tanto dell'ex macello, proponiamo di farne una piccola area fieristica avviando un concorso di idee, perchè occorre promuovere anche la gestione partecipata. Poi, seguendo l'esempio di altre città, è necessario creare un fondo di sostegno per rilanciare il commercio nei centri urbani puntando su prodotti d'eccellenza che siano anche un richiamo turistico».





A proposito di spazi da recuperare, a Vigevano non esiste solo l'ex macello.«Infatti, sono stato il primo a parlare di rigenerazione urbana. L'attuale Pgt è obsoleto e vanno aggiornati i piani sulla viabilità e il traffico. Quanto alle aree da recuperare, il Colombarone della Sforzesca potrebbe essere la sede ideale di una facoltà universitaria nel settore agrario e pensiamo a un polo legato alle colture risicole innovative». Agricoltura e quindi ambiente. Quali i problemi da affrontare con urgenza?«Se parliamo di cose da fare con priorità, noi proponiamo una diversa gestione della raccolta differenziata con un ritorno al cassonetto "intelligente" e tariffa puntuale per cui chi più differenzia meno paga. Un'altra priorità per noi è la creazione di una cittadella del volontariato».Allora si impone la domanda sui progetti sociali.«Distinguiamo per fasce di età. Per i bambini ludoteche e centri estivi nelle cascine. Per i ragazzi più eventi, poi una cittadella dello sport, un nuovo campo sportivo che si accompagni però al rilancio dello stadio esistente e del palasport. Per le famiglie, a Vigevano non ci sono strutture ricettive e ricreative dove portare i bambini e bisogna crearle. Poi pensare ad altri eventi: non dimentichiamo che la mostra di maggior successo negli ultimi tempi è stata quella del Lego.


Il nostro programma pensa però anche alle famiglie divise: servono progetti di sostegno per genitori separati e per i figli. Per quanto riguarda gli anziani, è necessario un nuovo De Rodolfi, ma anche un hospice, un centro diurno più grande anche per i disabili, cui deve essere dedicato anche uno sportello perchè spesso non sanno come accedere ai servizi».Tornando al rapporto con Milano è inevitabile affrontare il tema dei collegamenti.«Serve senz'altro il raddoppio ferroviario, ma la S9 è una boutade del sindaco Sala perchè non rientra nei piani della Regione fare arrivare quella linea fino a Vigevano. Bisogna senz'altro accelerare il raddoppio della Milano-Mortara perchè non possiamo permetterci di aspettare fino al 2036, ma nel frattempo cominciamo a velocizzare il percorso eliminando i passaggi a livello. Il trasporto su gomma pone altri problemi. Innanzitutto occorre completare al più presto il nuovo ponte sul Ticino. Poi siamo favorevoli alla superstrada puntando sul progetto di più rapida realizzazione e correggendo gli errori fatti. Detto questo, Vigevano deve fare rete anche con la Lomellina e diventare polo d'attrazione del territorio. Per raggiungere tutti questi obiettivi però serve un'amministrazione autorevole che sappia farsi sentire».Lei recentemente ha polemizzato con la giunta Sala per il nuovo centro ricreativo islamico. Come risolvere però il problema dell'integrazione?«Ho solo evidenziato la grande contraddizione di una giunta leghista che dice certe cose e poi agisce diversamente, tra l'altro facendo passare il fatto sottobanco. Una scelta strumentale in cambio di voti, secondo noi, non è un modello di integrazione.


Sono altre le politiche da seguire. Penso all'organizzazione di eventi per avvicinare culture diverse partendo dal cibo, dai costumi, dalle creazioni artistiche».A quale schieramento vi sentiti più vicini per un'alleanza in un eventuale ballottaggio?«Voglio chiarire che siamo una lista di ispirazione civica, ma collocata nell'area del centrodestra. Prima degli orientamenti politici vengono i progetti per la città, ma posso dire che, ad oggi, non sono previsti apparentamenti. Comunque non potrò apparentarmi con questa amministrazione uscente e il problema non è certo la Lega, ma la Lega vigevanese e la sua gestione che ha portato al declino della città». --








credit:

la provincia pavese

photo by provincia pavese


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