Le dichiarazioni del sindaco Andrea Ceffa sull’ex tribunale di Vigevano sono fumo elettorale. Vi spieghiamo perchè!
- VigevanoFutura
- 2 lug
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Problemi di sostenibilità economica e gestionale: La riapertura dell’ex tribunale comporterebbe per il Comune l’onere di tutte le spese di gestione, un fattore che ha sempre pesato sulle possibilità concrete di riattivare il servizio giudiziario. Attualmente, l’edificio è inutilizzato e si stanno valutando destinazioni d’uso alternative proprio perché il Comune non è in grado di sostenere i costi necessari per la riapertura.
Cambio di rotta amministrativa: Dopo dodici anni di tentativi, il Comune sembra aver deciso di destinare l’ex tribunale ad altri usi, come emerge dalle dichiarazioni della vicesindaca Marzia Segù e dai lavori per il nuovo Piano di governo del territorio. Si stanno infatti esplorando progetti diversi, più sostenibili dal punto di vista economico e in linea con le esigenze cittadine.
Assenza di prospettive normative e politiche: Nonostante le battaglie politiche e le pressioni locali, la riapertura dell’ex tribunale non rientra nelle priorità del Ministero della Giustizia e non è sostenuta da una normativa nazionale che ne consenta il ripristino automatico. Le proposte di legge regionale prevedono che le spese di gestione ricadano sugli enti locali o sulla Regione, rendendo la questione ancora più gravosa per il Comune.

Contesto personale e politico del sindaco: Andrea Ceffa è appena tornato in libertà dopo sei mesi di arresti domiciliari con accuse di corruzione, e si trova in una fase delicata sia a livello personale che politico. Le sue dichiarazioni pubbliche avvengono a ridosso della fine del mandato e in vista delle elezioni, il che le rende facilmente interpretabili come tentativi di recuperare consenso su un tema simbolico ma privo di reali prospettive di attuazione.
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