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Oltre 450 pasti per battere la crisi. Le Penne Nere al fronte Covid.

Quattrocentocinquanta pasti per una trentina di famiglie. Questo è il bilancio della mensa da asporto allestita presso la Baita degli Alpini fino a venerdì. Nelle due settimane le penne nere hanno cucinato e consegnato un vero e proprio pasto caldo completo con primo, secondo e contorno, rigorosamente da portare a casa come prevedevano le normative.



«Siamo partiti con una quarantina di famiglie - spiega Rossella Buratti, presidente del Coordinamento del Volontariato - tutte in uno stato di emergenza temporanea, conseguente al Coronavirus: persone che prima del lockdown avevano una fonte di reddito e che quindi non avevano bisogno di aiuto, ora però vuoi perché sono in cassa integrazione da marzo e non hanno ancora ricevuto alcunché, vuoi perché facevano lavori a chiamata, o comunque precari, e anche questi sono sospesi da marzo, adesso sono in difficoltà. Da 40 pasti giornalieri siamo poi passati a 80, a favore di circa 27 nuclei familiari. L'emergenza, purtroppo, non è ancora finita: sono state tante le famiglie che ci hanno chiesto di avere più di pasto, in modo tale da congelarlo per altri giorni, o per quando questa iniziativa sarebbe finita».«È il nostro motto - aggiunge Giuseppe Abrardi, capogruppo degli Alpini di Vigevano - "sempre pronti a dare una mano". Avevamo letto di quest'emergenza e abbiamo così deciso di destinare qualche risorsa di quelli che tutti gli anni mettiamo da parte per fare beneficenza. Abbiamo quindi cucinato, nella nostra sede di corso Genova, un centinaio di pasti tre volte a settimana, il lunedì, mercoledì e venerdì e poi i volontari della Croce Rossa si sono impegnati per distribuirli, alcuni persino a domicilio».






credits:

la provincia pavese

photo by l'informatore vigevanese

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