Gare andate deserte o quasi (all’ultima un concorrente francese aveva “sparato” una proposta per 22 milioni invece che 15, considerando anche che i dieci euro offerti per ogni dose rappresentano già un prezzo doppio rispetto alla media dei prezzi dei vaccini): ma è vero che il motivo sta nella disponibilità sul mercato andata esaurita? Regione Lombardia ha fatto tutti i passaggi corretti per garantire il servizio ai cittadini?
E quanto un’indagine andrà a stabilire, perché i dati di fatto sono che a fatica si riuscirà a vaccinare le fasce deboli che ne hanno diritto e che tutti gli altri nella nostra regione dovranno farne a meno, a meno di affidarsi al settore privato spendendo cifre sensibili. Non solo, ci sono anche i tempi: anche per le fasce deboli, i medici di base stanno dicendo a tutti che fino a metà novembre di vaccini non se ne parla in ogni caso.
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primalavaltellina
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