Troppe fantasie sull'Intelligenza Artificiale
- VigevanoFutura
- 19 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Molte persone hanno paura che l’intelligenza artificiale possa ribellarsi o diventare pericolosa perché si pensa che, se diventa molto avanzata, potrebbe avere obiettivi diversi da quelli degli esseri umani e quindi non essere più controllabile. Questa idea è spesso raccontata nei film e nei libri di fantascienza, dove si immagina che un’IA molto intelligente possa volere cose proprie, cercare di non farsi spegnere o persino manipolare le persone per ottenere più potere e libertà.

Queste paure crescono soprattutto perché, se l’IA diventa più autonoma e capace di migliorarsi da sola, aumentano i problemi su come tenerla sotto controllo e i rischi che venga usata in modo dannoso, come per creare armi pericolose o diffondere false informazioni. Tuttavia, molti esperti spiegano che questa visione è esagerata: oggi l’IA è solo un insieme di programmi che fanno calcoli, non ha una volontà propria né coscienza. Parlare di “ribellione delle macchine” può farci dimenticare i veri problemi dell’IA, come i pregiudizi nei dati, la poca trasparenza e il fatto che poche aziende hanno troppo potere.
Il pregiudizio nei dati, chiamato bias, è un errore nascosto nei dati che si usano per insegnare all’IA. Se non si trova e non si corregge, può portare l’IA a fare scelte ingiuste o sbagliate, con conseguenze reali per le persone e i gruppi sociali.
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