Mense scontate per le famiglie in difficoltà: istanza al Prefetto di Pavia per obbligare sindaco e giunta a rispettare il volere del consiglio comunale.
Vigevano Futura, per mezzo del suo leader e candidato sindaco Furio Suvilla, e il Gruppo Civico (con i consiglieri comunali Daniela Parini e Franco Notarfrancesco) hanno deciso di scrivere in Prefettura per una mozione non rispettata dalla giunta. Il 14 novembre scorso venne approvata una mozione presentata inizialmente da "Per Vigevano" e dal Pd e successivamente emendata dal Gruppo Civico e da "Grande Vigevano": si richiedeva di inserire una fascia per le famiglie economicamente più deboli, nel pagamento del servizio mensa.
In sostanza, sulla base di questa mozione, chi aveva un reddito Isee sino a 8 mila euro avrebbe pagato il pasto 2 euro e non 3,65.
La mozione passò con 11 voti (Pd, Per Vigevano, 5 Stelle, Gruppo Civico, Progetto Vigevano, Grande Vigevano) contro 9.
«Recentemente è stata presentata un'interrogazione - spiegano i firmatari dell'istanza - da parte di un consigliere sul mancato inserimento di questa fascia di protezione per le famiglie a basso reddito.
Ma qualcosa non torna. «La mozione è del 24 novembre - spiega Furio Suvilla - e il bilancio è stato approvato a marzo. Dopo mesi ci viene detto che i soldi non stati stanziati». Ma di chi è la colpa? «È la politica che deve dire ai dirigenti cosa fare - incalza Daniela Parini - Il destino dei dirigenti comunali a Vigevano e che vengono incolpati o usati al bisogno.
Più volte abbiamo visto scaricare ai dirigenti le scelte politiche». La risposta data il 26 maggio è risultata indigesta a molti. «La dichiarazione dell'assessore Avalle - commenta Franco Notarfrancesco - è pretestuosa. Se si voleva rispettare la mozione bastava inserire lo stanziamento nel bilancio». Ora la palla passa al Prefetto.
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la provincia pavese
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