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Tutti sui balconi domenica pomeriggio, 3 maggio, alle 18

Tutti sui balconi domenica pomeriggio, 3 maggio, alle 18. Non occorrono cori, tamburi, pentole. Basta un applauso, un gesto, un sorriso. Anche solo un pensiero.




Tutti sui balconi domenica pomeriggio, 3 maggio, alle 18. Non occorrono cori, tamburi, pentole. Basta un applauso, un gesto, un sorriso. Anche solo un pensiero. A cominciare da quanti in questi mesi hanno perso una persona cara. Oppure per chi ha visto abbattersi le conseguenze del coronavirus su condizioni già disastrate. Genitori a cui sono state precluse per settimane le terapie a un figlio segnato da una grave disabilità. Madri o padri separati che dalla fine di febbraio non riescono più a vedere i propri bambini ospitati e "blindati" nelle comunità. Figli costretti a vivere l’esplosione di tensioni domestiche acuite – e spesso rese irreversibili – dalla forzata convivenza, magari in case inadeguate. Anziani confinati nelle proprie abitazioni, costretti ad attendere il sostegno di vicini e volontari, macinati dalle raffiche di terrorismo psicologico sparate da certi media e certi presunti esperti. Ecco, l’applauso composto di oggi pomeriggio sarà innanzi tutto per queste famiglie già fragili a cui l’emergenza Covid-19 ha aggiunto dosi di sofferenza e di privazioni. Ma un pensiero di gratitudine e di incoraggiamento dovremo anche scambiarcelo reciprocamente tutti noi, famiglie ordinarie, che, bene o male, siamo riusciti a stringerci un po’, a trasformare i nostri appartamenti in scuole, uffici, infermerie, asili nido, palestre, ristoranti.






credits:

Avvenire




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